| Pornografia La pornografia (dal greco πορνογραφια, letteralmente "scrivere su" o "disegnare prostitute") è la raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali - ossia, in altre parole: « Trattazione o rappresentazione esplicita, in scritti, disegni, film, fotografie, ecc., di soggetti di carattere erotico e ritenuti osceni »
(De Mauro - pornografia)
Il termine ha iniziato ad essere impiegato con questo significato agli inizi del XIX secolo, per poi diffondersi nei decenni successivi.[2]
Generalmente, nei paesi occidentali non è giudicata illegale, ma in molti contesti è (o è stata) soggetta a censura, e ne viene vietata la visione (in particolare a minorenni).
Da sempre si è dibattuto invano sul mutevole confine tra arte, erotismo e pornografia (da alcuni considerato un vero e proprio crimine). Volendo delineare le differenze principali tra erotismo e pornografia, si potrebbero fare le seguenti constatazioni:
* la pornografia consiste nella documentazione (di fronte alla macchina da presa o quella fotografica) di atti di copula sessuale con manifesta esposizione di genitali maschili e femminili, a differenza dell'erotismo che gioca su una rappresentazione dello stesso atto sessuale o a un richiamo immaginario dello stesso; * nella pornografia, generalmente, i rapporti sessuali documentati sono preminenti rispetto al contesto psicologico ed emotivo nel quale si realizzano (si ha, quindi, una minima attenzione per la sessualità emotiva a vantaggio di una fisica); * l'erotismo potrebbe essere visto come "comunicazione artistica", mentre la pornografia come "documentazione" di atti sessuali, fine a sé stessa.
La pornografia intesa in senso lato ha origini molto antiche; qualche forma di rappresentazione esplicita di atti sessuali è testimoniata presso la maggior parte delle civiltà della storia. È questione controversa se l'importanza relativa della pornografia sia correlata con il "grado di civiltà" di un popolo. Certamente la pornografia intesa nel senso corrente è un fenomeno moderno; nell'esaminare la storia di questo fenomeno, quindi, occorre estendere l'accezione di pornografia ed intendere qualsiasi genere di rappresentazione esplicita di atti sessuali, nudità e così via; tenendo però presente che, al di fuori di alcuni casi, non sempre è ipotizzabile che tale rappresentazione avesse lo scopo di provocare eccitazione nell'osservatore. Il primo pornografo è stato il pittore Parrasio, vissuto ai tempi di Socrate, che innamorato della prostituta Teodora la dipinse nuda, (pittore di prostituta in greco pórnē gráphos) [senza fonte] L'illustrazione sessuale è la più antica tra le varie raffigurazioni visive; addirittura, sono state le sculture e le fotografie che raffigurano nudità e corpi senza veli le prime forme d'illustrazione, dando così il via ai vari modi d'intendere e d'interpretare il sesso spinto, estremo, violento, esplicito, sfrenato e carnale. Ma non si è mai scoperta con certezza la motivazione di tali illustrazioni, che potrebbero essere state fatte per provocare eccitazione ma anche per stupire il vedente.
Le donne nude e le attività sessuali sono descritte in maniera minuziosa nell'arte paleolitica (vedi ad esempio la Venere di Willendorf). Tuttavia, non è sicuro che lo scopo di tali opere fosse il risveglio sessuale, dato che tali immagini possono avere preferibilmente un'importanza spirituale.
Inoltre, proprio in questa epoca sorsero la famose case chiuse (definite bordelli dal linguaggio popolano), che avevano come segno distintivo alcuni disegni pornografici affissi nella porta d'ingresso. A Pompei sono tutt'ora in perfetto stato di conservazione "le lupanare", case chiuse sulle cui pareti sono ancora presenti rappresentazioni pornografiche. Inoltre sono state recentemente notate raffigurazioni degli organi sessuali maschili e femminili eseguita in alcune strade : è il segno che quelle erano vie frequentate dalle prostitute. Una particolare sezione del Museo archeologico nazionale di Napoli (vietata ai minori di 14 anni e ai minori non accompagnati) contiene tutto quello che di pornografico è stato trovato negli scavi archeologici di Pompei: statue, affreschi, suppellettili (e persino giocattoli erotici), che ci testimoniano che all'epoca la pornografia era comunemente diffusa.
Nell'aprile del 2005 alcuni archeologi della Germania hanno notato un grosso disegno, di circa 7.000 anni fa, raffigurante un uomo che si piega sopra una donna nel tentativo di veder soddisfatte le proprie richieste sessuali. Tale figura è stata chiamata Adonis von Zschernitz.
Per molto tempo ed, in parte, anche oggi, la pornografia è diventata bersaglio di lazzi e gag umoristiche o satiriche. Addirittura, nel 1920, furono pubblicati negli Stati Uniti d'America, alcuni fumetti d'impronta comica che prendevano bonariamente in giro il mondo della pornografia. Il titolo era Le Bibbie di Tijuana.
Nella seconda metà del XX secolo, la pornografia si è evoluta negli USA grazie ad alcune riviste specializzate per soli uomini, quali a esempio Playboy e Uomo Moderno (entrambe fondate nel 1950). Questi periodici hanno ritratto donne famose completamente nude.
Dal 1960 in poi queste riviste hanno cercato una forma di raffigurazione sessuale più esplicita. Tale ricerca è terminata negli anni Novanta, quando erano ormai inseriti articoli ed immagini riguardanti l'amore lesbico, l'omosessualità, la penetrazione, il sesso di gruppo, il feticismo sessuale.
Forme di pornografia [modifica] Pornografia cinese
Stampa [modifica]
Le forme più diffuse della pornografia sono foto che ritraggono donne in atteggiamenti sessuali espliciti, immagini di rapporti sessuali eterosessuali o omosessuali con due, tre o più persone coinvolte.
La stampa dedicata alla pornografia è un mercato che non conosce recessione, composto da centinaia di pubblicazioni periodiche come a esempio Penthouse, Hustler, Private e altre. Altre riviste sono in forma di fotoromanzo porno.
Pubblicazioni di notevole successo commerciale sono i fumetti porno che in Italia e Giappone sono disegnati da fumettisti di fama mondiale. Fra i maggiori autori italiani in questo campo troviamo Guido Crepax , Milo Manara e Giovanna Casotto .
Cinema [modifica] Per approfondire, vedi la voce Cinema pornografico.
La cinematografia ha sempre avuto interesse per la pornografia ma ha trovato ostacoli nelle legislazioni delle varie nazioni. Attualmente il genere del cinema porno è un notevole affare commerciale nelle nazioni dove è consentito.
Letteratura, musica, arte [modifica] La Fornarina, celebre opera di Raffaello, un tempo veniva considerata "oscena" e "scandalosa". Oggi invece tutti i critici d'arte sono concordi nel dire che si tratta di un grande capolavoro artistico
Contenuti pornografici sono presenti in ogni forma di comunicazione artistica, come pubblicazioni letterarie (romanzi, racconti, fumetti ecc.).
Esistono forme artistiche con contenuti erotici da alcuni assimilate alla pornografia, in letteratura (valgano per tutti gli esempi di La Chiave, dello scrittore giapponese Junichiro Tanizaki, tutta la bibliografia del Marchese de Sade e la letteratura popolare inglese che ha preceduto il romanzo Moll Flanders di Daniel Defoe), nei fumetti (il genere hentai giapponese), nell'arte (La fornarina di Raffaello), nella poesia (Catullo, Marziale, Tibullo, Properzio, Ovidio, Gabriele D'Annunzio e il "divino" Aretino) e nella musica (ad esempio il brano allora giudicato scandaloso Je t'aime... moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin).
Nella pittura e nella fotografia numerosissimi sono i casi di nudità al confine con la pornografia.
Pornografia ed internet [modifica] « Il tuo è il sito web non-porno più visitato di Internet: sei al trilionesimo posto! »
(dai Simpson)
La grande disponibilità di pubblico e l'economicità del mezzo, rendono Internet un mezzo molto usato per la distribuzione e la fruizione di materiali a contenuto pornografico. Di fatto, con l'avvento di internet, soprattutto, per la diffusione di sistemi quali il file sharing (condivisione di file), la pornografia è divenuta immediatamente e anonimamente disponibile ovunque e per chiunque. L'ultima conseguenza di questo fenomeno ha, innanzitutto, mitigato il generico sentimento di condanna di fronte a questa forma espressiva, dall'altro ha agevolato l'esplosione o larghissima diffusione di fenomeni quali il genere "amatoriale", consistente nella realizzazione di foto e video di carattere porno-erotico ritraente persone comuni (spesso gli stessi soggetti autori del prodotto). L'impossibilità di individuare talvolta tali individui è data dalla loro abilità (anche dietro commissione) di far rimbalzare il proprio ip attraverso server che non sono raggiungibili dai tecnici delle forze dell'ordine perché ubicati in paesi come quelli dell'Est Europa, dell'Asia e del sud America dove non c'è collaborazione con le forze dell'ordine locali[senza fonte].
Oltre al file sharing, altro canale principale di distribuzione della pornografia via internet è rappresentato dai siti a pagamento, un'attività sempre più lucrosa per i produttori di materiale professionale che stanno privilegiando il web ai canali di distribuzione classici quali edicole, videoteche e sexy shop.
Problemi psicologici [modifica]
Alcuni soggetti subiscono più di altri gli effetti psicologici della pornografia, dovuti ad una rappresentazione non reale del rapporto sessuale, momento intimo ed emotivo della vita umana, deviato in parte a causa della fonte diversa che porta al piacere (non il contatto con una persona con il coinvolgimento di tutti i sensi, ma la visione di immagini su uno schermo, con il coinvolgimento solo di vista ed udito), che può poi causare diverse percezioni o aspettative di un rapporto reale (specie in soggetti vergini).
Pornodipendenza [modifica]
La grande diffusione di pornografia a buon mercato e senza limiti di tempo dovuta ad internet (dove negli ultimi anni è facile ottenere materiale pornografico, sia gratuito che a pagamento), fa sì che molti soggetti acquisiscano un certo grado di pornodipendenza[3], della quale ha parlato per la prima volta la dottoressa Kymberly Young nel 1995. Tale dipendenza nei casi estremi porta individui di entrambi i sessi a stare davanti al computer per svariate ore, ma può dare disturbi importanti alla sfera affettiva anche nei casi più lievi, come per gli uomini la difficoltà a raggiungere l'erezione con una persona in carne ed ossa, ad aver necessità di usare materiale porno durante gli atti "reali" per raggiungere una certa eccitazione e, per i più giovani[4], il rovinamento della prima (o prime) esperienze sessuali. La disponibilità di materiale pornografico in passato era molto più scarsa, poiché tale materiale richiedeva di essere acquistato fisicamente in edicole o negozi specializzati, per cui questo problema è nuovo ed anche gli esperti sono spesso stati colti impreparati. In internet si sono creati gruppi di autoaiuto con migliaia di iscritti (segno di un problema diffuso ma poco trattato)[5].
Attrici ed attori porno [modifica]
Nell'immaginario collettivo, gli attori e le attrici porno sono spesso invidiati per il loro lavoro. Tuttavia, a parte poche persone che riescono a raggiungere una notorietà con questo lavoro, molte altre (specie le attrici) subiscono dei traumi psicologici[6], o sono soggette a violenze che restano nell'anonimato (specie nelle riprese di produttori porno non professionisti). Inoltre molte delle attrici hanno subito in passato delle violenze, spesso hanno problemi di dissociazione, depressione, abuso di sostanze stupefacenti ed mantengono un certo stress post traumatico. In un certo senso, per loro il consumatore porno è un perpetuatore delle loro passate violenze[7].
La pornografia secondo la legge italiana [modifica]
Legalmente la diffusione di opere pornografiche in Italia potrebbe integrare la fattispecie criminosa di cui agli articoli 528, 529 e 725 del codice penale. « Art. 528 Pubblicazioni e spettacoli osceni Chiunque, allo scopo di farne commercio o distribuzione ovvero di esporli pubblicamente, fabbrica, introduce nel territorio dello Stato, acquista, detiene, esporta, ovvero mette in circolazione scritti, disegni, immagini od altri atti osceni di qualsiasi specie, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa non inferiore a lire duecentomila. Alla stessa pena soggiace chi fa commercio, anche se clandestino, degli oggetti indicati nella disposizione precedente, ovvero li distribuisce o espone pubblicamente. Tale pena si applica inoltre a chi: 1) adopera qualsiasi mezzo di pubblicità atto a favorire la circolazione o il commercio degli oggetti indicati nella prima parte di questo articolo; 2) da' pubblici spettacoli teatrali o cinematografici, ovvero audizioni o recitazioni pubbliche, che abbiano carattere di oscenità. Nel caso preveduto dal n. 2, la pena è aumentata se il fatto è commesso nonostante il divieto dell'Autorità. »
« Art. 529 Atti e oggetti osceni: nozione Agli effetti della legge penale, si considerano "osceni" gli atti e gli oggetti, che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore. Non si considera oscena l'opera d'arte o l'opera di scienza, salvo, che, per motivo diverso da quello di studio, sia offerta in vendita, venduta o comunque procurata a persona minore degli anni diciotto. »
« Art. 725 Commercio di scritti, disegni o altri oggetti contrari alla pubblica decenza Chiunque espone alla pubblica vista o, in luogo pubblico o aperto al pubblico, offre in vendita o distribuisce scritti, disegni o qualsiasi altro oggetto figurato, che offende la pubblica decenza, è punito con l'ammenda da lire ventimila a due milioni. »
Nonostante un'interpretazione letterale della legge potrebbe portare a pensare che nel paese sia vietata la diffusione di opere pornografiche, o che tutto dipenda dell'interpretazione soggettiva di "osceno" data dai giudici, di fatto al giorno d'oggi la sua applicazione si rivela tollerante, situazione simile a quella di altri stati europei con legislazioni analoghe.[8] Durante gli anni '80 avvenivano comunque ancora saltuari sequestri di materiale in base a queste norme.[9] Invero dagli anni '90 la Giurisprudenza, sia di legittimità che di merito ha individuato il bene giuridico protetto dagli artt. 527 e 528 del Codice Penale nell'interesse del singolo a non essere posto a contatto contro la propria volontà con rappresentazioni o materiale idoneo a turbarlo in relazione alla sfera sessuale. Corollario logico -giuridico é non tanto la punibilità di per sé delle condotte prevedute ex art. 528 Codice Penale, ma piuttosto che le pubblicazioni o gli spettacoli osceni siano offerti a chi non li approva né li desidera. Ne consegue che il Reato non é integrato allorché lo spettatore, maggiorenne, conosca il contenuto di quanto gli viene offerto, lo accetti, non lo consideri offensivo e desideri prenderne conoscenza. Tale interpretazione ha sostanzialmente sanzionato la non punibilità allorché gli spettacoli siano offerti in locali specializzati in un particolare genere ad un pubblico che ne conosce ed accetta i contenuti. Analogamente si è ritenuta non punibile la vendita (od il noleggio) di riviste od audiovisivi a maggiorenni, consci del contenuto dell'opera, qualora la stessa avvenga in forma riservata senza esposizione a minorenni ovvero a persone non interessate.
Per quello che riguarda la trasmissione televisiva, in Italia è vietato trasmettere in chiaro via etere contenuti vietati ai minori di anni 18 (tra cui ovviamente rientrano i film e gli spettacoli pornografici), mentre quelli vietati ai minori di anni 14 o comunque contenenti scene di sesso particolarmente forti, possono essere trasmessi solo in seconda serata[10]. Questo è regolato dalle seguenti leggi: « Legge 6 agosto 1990, N. 223, Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato
Art. 15
10. È vietata la trasmissione di programmi che possano nuocere allo sviluppo psichico o morale dei minori, che contengano scene di violenza gratuita o pornografiche, che inducano ad atteggiamenti di intolleranza basati su differenze di razza, sesso, religione o nazionalità.
11. È comunque vietata la trasmissione di film ai quali sia stato negato il nulla osta per la proiezione o la rappresentazione in pubblico oppure siano stati vietati ai minori di anni diciotto 13. I film vietati ai minori di anni quattordici non possono essere trasmessi né integralmente né parzialmente prima delle ore 22.30 e dopo le ore 7. »
(Legge 6 agosto 1990, N. 223[11]) « Legge 30 maggio 1995, n. 203, Riordino delle funzioni in materia di turismo, spettacolo e sport
Art. 3 4. La trasmissione televisiva di opere a soggetto e film prodotti per la televisione che contengano immagini di sesso o di violenza tali da poter incidere negativamente sulla sensibilità dei minori, è ammessa, salvo restando quanto disposto dall'articolo 15, commi 10, 11 e 12, e dall'articolo 30 della legge 6 agosto 1990, n. 223, solo nella fascia oraria fra le 23 e le 7. »
(Legge 30 maggio 1995, n. 203[12])
È da notare che alcuni film erotici dotati di trama sono a volte distribuiti in due versioni, una integrale vietata ai minori di 18 anni e una rimontata senza le scene di sesso esplicito vietata ai minori di 14 anni, per permettere l'eventuale trasmissione di quest'ultima nei palinsesti serali/notturni delle reti televisive in chiaro (di fatto quasi esclusivamente nelle emittenti locali).[senza fonte]
Pedopornografia e pornografia minorile [modifica] Per approfondire, vedi le voci Pedopornografia e Pornografia minorile.
La pedopornografia è la pornografia in cui sono raffigurati soggetti in età pre-puberale. Si tratta dunque di materiale pornografico destinato a individui affetti da pedofilia, ossia la devianza sessuale che consiste nell'attrazione sessuale per i bambini.
La pedopornografia viene tuttavia spesso erroneamente confusa con la pornografia minorile, ossia il materiale pornografico in cui sono coinvolti individui che, pur non avendo ancora raggiunto la maggiore età, hanno già subito le trasformazioni fisiche e mentali proprie della pubertà o che hanno comunque raggiunto l'età del consenso. Tale confusione nasce probabilmente dal fatto che in molte legislazioni viene considerata illegale e punita non solo la pedopornografia in quanto tale, ma più in generale qualsiasi forma di pornografia minorile, ossia la la produzione, distribuzione e detenzione di materiale pornografico coinvolgente minori.
In Italia la detenzione, la diffusione e la produzione di pornografia minorile sono punite secondo gli articoli 600 e seguenti del codice penale. È da notare, a questo proposito, che, sia in Italia che in altre nazioni, è punita anche la produzione e successiva detenzione di materiale non destinato alla diffusione (cfr. l'eventuale caso di minori che riprendano volontariamente le proprie esperienze sessuali).
Bisogna tuttavia considerare che il raggiungimento della maggiore età è diverso da paese a paese (14, 16, 17, 18, 21 o addirittura 23 anni), ragion per cui è possibile che un prodotto pornografico coinvolgente attori diciottenni, perfettamente legale in una nazione, sia illegale in un'altra e viceversa. In altri casi la soglia di età per cui immagini di nudo o pornografiche venivano considerate pedopornografia è stata elevata a più riprese, per cui materiale legale e presente in commercio alcuni decenni prima è poi divenuto illegale (cfr. ad esempio la Gran Bretagna dove il Protection of Children Act del 1978 ha definito "bambini" tutte le persone sotto i 16 anni, modificato poi dal Sexual Offences Act del 2003 che ha alzato lo spartiacque fino ai 18 anni). Allo stesso modo alcune nazioni differenziano le età da cui sono permessi il semplice nudo, rispetto a quelle in cui sono permesse le rappresentazioni di atti sessuali espliciti.
È da ricordare, infine, che la punibilità della diffusione di prodotti pornografici con protagonisti soggetti minorenni prescinde dal vizio di volontà dei soggetti coinvolti. Se, ad esempio, due adolescenti girassero un filmato pornografico amatoriale che li ritrae coinvolti in atti sessuali e, successivamente, raggiunta la maggiore età, decidessero di distribuirlo, gli stessi sarebbero perseguibili.
Pseudo-pornografia minorile [modifica]
Per far fronte ai problemi sulla legalità della pornografia minorile, molti produttori si avvalgono di attrici appena maggiorenni, appositamente scelte e truccate in modo tale che sembrino ancora più giovani. Queste attrici, insomma, nonostante siano maggiorenni, interpretano il ruolo di minorenni. Tuttavia in alcune nazioni, tra cui l'Italia, la detenzione di materiale pornografico che ritrae soggetti apparentemente minorenni è perseguibile non diversamente dalla detenzione di materiale pornografico minorile. Ciò si è reso appunto necessario per ovviare alla difficoltà di individuare con certezza l'età dei soggetti sfruttati nel mercato pornografico clandestino.
Pornografia e censura [modifica] Niente fonti! Questa voce o sezione di sociologia non riporta fonti o riferimenti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili, secondo le linee guida sull'uso delle fonti. L'origine du monde di Gustave Courbet
L'opportunità di censurare o meno le raffigurazioni pornografiche è da sempre all'origine di dibattiti etici e sociali. I favorevoli alla censura credono che un'azione legislativa più severa renderebbe la pornografia un fenomeno meno diffuso. I contrari alla censura sostengono che l'autodeterminazione dell'individuo non dovrebbe essere limitata per legge (fatti salvi i casi più aberranti). Inoltre, spesso, ciò che un tempo era considerato pornografico o scandalistico con le mutazioni dei costumi della società non è più considerato tale. Per esempio tratti del Decamerone di Giovanni Boccaccio, che fu addirittura inserito nell'Indice dei libri proibiti dalla Chiesa Cattolica, e del romanzo di David Herbert Lawrence L'amante di Lady Chatterley, che fu considerato nell'anno in cui fu pubblicato (il 1928) osceno e offensivo al comune senso del pudore.
Una questione rilevante nel dibattito sulla censura riguarda il ruolo della pornografia nella trasmissione e nella riproduzione di forme di oppressione e violenza nei confronti della donna o di altre figure, e, in ogni caso, di un uso puramente mercantile del corpo umano. Uno degli aspetti maggiormente rimproverati alla pornografia è l'eccessivo utilizzo del sadismo.
In Giappone ad esempio, la legge proibisce di mostrare gli organi genitali al pubblico: pertanto, i film pornografici e le riviste (compresi anime e manga), sono censurati.
Femminismo e pornografia [modifica] Niente fonti! Questa voce o sezione di sociologia non riporta fonti o riferimenti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili, secondo le linee guida sull'uso delle fonti.
Nei movimenti femministi s'individuano due posizioni contrapposte riguardo la pornografia. Le femministe che hanno una visione positiva del sesso, come la sociologa della Northwestern University di Chicago Laura Kipnis, considerano la pornografia un aspetto positivo e cruciale della rivoluzione sessuale che ha portato alla liberazione della donna, contrariamente alla morale dei conservatori, che la vedono invece come oppressiva per le donne.
Invece secondo l'altra posizione, rappresentata soprattutto dalla giurista Catharine MacKinnon della University of Michigan Law School, la prospettiva "liberazionista" della pornografia è puramente illusoria: anzi essa, ponendo l'esposizione della sessualità della donna al centro del suo fuoco, la danneggia sotto vari aspetti: innanzitutto, sostenendo una ecologia culturale sessista che si compiace di ridurla a oggetto e merce sessuale, e di trasmetterne un'immagine degradata. In secondo luogo, essa si rende spesso causa o concausa di danni a persone specifiche sia in fase di produzione (donne forzate a posare, o riprese senza loro reale consenso alla produzione o circolazione del materiale pornografico), sia dopo, attraverso le modalità della diffamazione o della molestia, o ancora fornendo una spinta verso l'aggressione sessuale in persone predisposte.[13]
Per queste ragioni certi gruppi di femministe si sono spinte a boicottare alcune manifestazioni pornografiche, sia cinematografiche che letterarie. La contestazione più curiosa è avvenuta a Napoli nel 2000: un gruppo di femministe battagliere ha scaraventato dei pomodori contro Tinto Brass, il cui cinema appartiene per altro al genere softcore e non a quello pornografico hardcore.
La pornografia secondo la Chiesa Cattolica [modifica]
La morale cattolica da sempre condanna la pornografia, considerata come un atto che lede gravemente la dignità della persona umana degradandola da fine a oggetto.
Ecco come si esprime al riguardo il Catechismo della Chiesa Cattolica: « La pornografia consiste nel sottrarre all'intimità dei partner gli atti sessuali, reali o simulati, per esibirli deliberatamente a terze persone. Offende la castità perché snatura l'atto coniugale, dono intimo degli sposi l'uno all'altro. Lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l'uno diventa per l'altro l'oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno. Immerge gli uni e gli altri nell'illusione di un mondo irreale. È una colpa grave. Le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici »
(Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2354)
Note [modifica]
1. ^ Rime di Argia Sbolenfi di Olindo Guerrini. Project Gutenberg. URL consultato il 20/5/2008. 2. ^ Pietro Adamo, La pornografia e i suoi nemici, Il Saggiatore, Milano 1996, pag 7 3. ^ Io, pornodipendente. Sedotto da Internet. Vincenzo Punzi, Costlan editori, ISBN: 887437030X 4. ^ Psicolinea 5. ^ No alla pornodipendenza, sito web del gruppo di auto aiuto fondato da Vincenzo Punzi 6. ^ Orroz (in francese). Traduzione in italiano di una parte 7. ^ Advances in cognitive therapy, IACP vol 7, issue 4/ACT vol 5 issue 2, pagine 1-5 8. ^ Pietro Adamo, La pornografia e i suoi nemici, Il Saggiatore, Milano 1996, pag 43 e 44 9. ^ Intervista a Luca Damiano, dal sito Delta di Venere, in cui si parla di un sequestro generalizzato di materiale pornografico nel 1982 e del rischio di denunce che vi era in quel periodo per chi lavorava nell'industria del porno. 10. ^ Pietro Adamo, La pornografia e i suoi nemici, Il Saggiatore, Milano 1996, pag 73 11. ^ Art 15 Legge 6 agosto 1990, N. 223, Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato, sul sito dell'AGCOM 12. ^ Art 3 Legge 6 agosto 1990, N. 223, Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato, sul sito dell'AGCOM 13. ^ MacKinnon, C. A., Feminism Unmodified: Discourses on Life and Law (1987) Harvard University Press.
Bibliografia in lingua italiana [modifica]
* Richard Abel, La parola e il rispetto, Milano, Giuffrè, 1996. * Petro Adamo, Il porno di massa. Percorsi dell'hard contemporaneo, Milano, Raffaello Cortina, 2004. * Petro Adamo, La pornografia e i suoi nemici, Milano, il Saggiatore, 1996. * Sarane Alexandrian, Storia della letteratura erotica, Milano, Rusconi, 1990. * Ovidie Becht, Porno manifesto. Storia di una passione proibita, Baldini Castoldi Dalai, 2003. * Ernest Boreman, Dizionario dell'erotismo, Milano, BUR, 1988. * Giancarlo Rossini, I 120 film di Sodoma. Analisi del cinema pornografico, Bari, Dedalo, 1982. * E. Krohnausen e P. Krohnausen, Pornografia e legge, Torino, Dellavalle, 1970. * David Loth, Pornografia e censura, Milano, Sugar, 1962. * Catharine Mackinnon, Soltanto parole, Milano, Giuffrè, 1999. * Ruwen Ogien, Pensare la pornografia, Milano, Isbn Edizioni, 2005. * Annie Sprinkle, Postporn modernist, Roma, Venerea Edizioni, 2005. * Micaela Staderini, Pornografie. Movimento femminista e immaginario sessuale, Roma, Manifestolibri, 1998. * Renato Stella, L'osceno di massa. Sociologia della comunicazione pornografica, Milano, Franco Angeli, 1991. * Nadine Strossen, Difesa della pornografia, Roma, Castelvecchi, 1995. * Sallie Tisdale, Dimmi le parolacce, Milano, Marco Tropea, 1996. * Annalisa Verza, Il dominio pornografico, Napoli, Liguori, 2006. * M. M. Marzano, Lo pseudo-discorso pornografico tra libertà e uguaglianza, Notizie di Politeia, XVI/58 (2000), pp. 101-109. * Luca Parisoli, La strategia MacKinnon-Dworkin contro la pornografia, Notizie di Politeia, XVI/58 (2000), pp. 110-113. * Luca Parisoli, La pornografia come lesione della dignità sessuale, Materiali per una storia della cultura giuridica, XXVII/1 (1997), pp. 149-189.
Voci correlate [modifica]
* Dipendenza dalla pornografia * Dipendenza sessuale * Eccitazione sessuale * Erotismo * Pornografia gay * Pedopornografia * Sesso
Altri progetti [modifica]
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Collegamenti esterni [modifica]
* Pornodipendenza.it - Sito con scritti contro la dipendenza psicofisiologica delle varie forme di pornografia.
* pornografia Portale Pornografia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di pornografia
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Pornografia" Categorie: Costume | Diritto penale | Internet | Pornografia | Sessualità | [altre] Categorie nascoste: Voci con citazioni mancanti | Voci mancanti di fonti - sociologia | Voci mancanti di fonti - settembre 2007 Visite
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